
L’homeschooling e la relazione con noi stessi
Le nostre aspettative
Molto spesso accade che noi genitori che iniziamo a fare homeschooling, soprattutto chi di noi ha scelto questo percorso di istruzione dopo aver fatto frequentare la scuola, immaginiamo delle giornate trascorse con figli sempre sorridenti e pronti allo studio, uno studio facile ed efficace, senza blocchi, senza problemi.
Queste sono le nostre aspettative ed è facile restare di sasso quando scopriamo che non tutti i giorni sono così, che l’impegno dello studio non è sempre ben accetto, neanche se vissuto in famiglia e che, anzi, a volte viene osteggiato.
Le nostre reazioni
Le nostre reazioni possono essere diverse.
Nei momenti critici ci troviamo a gridare: “Ti tolgo la tele/il tablet/la console …” ; “Se continui così non combinerai mai niente nella vita” ; “Non so più che fare con te …”
Oppure abbracciamo senza consapevolezza alcuna, visioni pedagogiche che ci fanno dire no ai libri di testo, no ai quaderni, no a qualsivoglia progettazione della settimana/mese/anno per poter far vivere i nostri bambini “liberi”, per poi scoprire che, magari, questo approccio non funziona e sentirci in colpa o inadeguati
Quale relazione
Sappiamo bene che l’apprendimento avviene all’interno della relazione tra educatore (naturale o professionale) ed educando. Quel che tralasciamo, è che esiste un’altra relazione, quella che viene prima e che è la più importante, complessa e intima: quella con noi stessi.
Parafrasando John Bowlby direi che, se è vero che “una società che desidera proteggere i suoi bambini deve occuparsi dei genitori” (dove per “proteggere” intendeva la salute mentale dei minori e la promozione di una crescita sana), è altrettanto vero che per farlo, noi genitori dobbiamo occuparci prima di tutto di noi stessi.
Occuparci di noi stessi
Come possiamo farlo?
Facendoci le giuste domande: “Come mai proprio io che dicevo “Mai dirò così ai miei figli” ora lo faccio?”, “Da dove arrivano queste mie aspettative?” , “Perché mi sento così attratto da questo approccio senza limiti?” “Perché mi sento tranquillo solo nel momento in cui riesco a controllare tutto e tutti?” “Chi è veramente al centro in questo percorso: mio figlio o io?”
Il percorso di istruzione parentale ci permette di guardare dentro di noi e di scegliere di lavorare sui nostri blocchi, sulle nostre rigidità, sulle nostre fragilità, sulle nostre difficoltà comunicative, portando fuori nel mondo e nella relazione coi figli, tutto il nostro potenziale, aumentando il nostro senso di autoefficacia ed empowerment.
Un percorso ricco per chi lo sa cogliere ma che spesso spaventa per la sua complessità e per la sensazione di smarrimento che assale.
Un processo evolutivo in cui si può scegliere di non esser soli, di essere accompagnati da professionisti che già hanno vissuto/stanno vivendo (anche da genitori) l’esperienza dell’istruzione parentale.
Se ti senti inadeguato, se hai paura di sbagliare e questa paura di blocca, se non ti riconosci nel genitore che sei oggi … prenditi il tuo spazio, scegli il cambiamento, scegli di non esser più in balìa delle tue emozioni e della tua inconsapevolezza, scegli un affiancamento professionale, scegli di contattarci