
Apprendimento, ovvero integrare le conoscenze teoriche e astratte, alla vita reale
Le conoscenze teoriche astratte
Mario fa istruzione parentale. Si sta preparando per superare l’esame di idoneità alla IV classe della scuola primaria. Abbiamo deciso di iniziare dagli argomenti di Storia e nello specifico affrontiamo la Preistoria. Dopo aver letto un breve e conciso riassunto delle teorie sulla nascita dell’universo e sull’evoluzione della vita sul pianeta abbiamo parlato a lungo di quello che abbiamo letto, cercando di trovare possibili alternative alle teorie ufficiali e ipotizzando scenari diversi. Poi Mario ha visto un documentario su Raiplay che descriveva anche in immagini gli argomenti affrontati. Ci siamo lasciati con la consegna di leggere le pagine di Scienze che definivano l’essere vivente e la classificazione delle specie animali.
L’interpretazione personale
Dopo una settimana circa, la mamma di Mario mi ha inviato questa foto. Mario ha costruito un utensile come lo avrebbe costruito un uomo primitivo, che camminando eretto e avendo il pollice opponibile, poteva utilizzare attrezzi. Il passaggio tra una materia letta e un’interpretazione personale e spontanea di un argomento è cruciale, perché presuppone una comprensione profonda dell’argomento, un entusiasmo di conoscenza. Capacità di immaginazione, manualità fluida, empatia, sono elementi essenziali per integrare le conoscenze teoriche e astratte alla vita stessa. Se impariamo un argomento è istruzione, se lo integriamo spontaneamente nella nostra vita è cultura, ed è quello che dovrebbe accadere in un processo di formazione.
Da teoria a esperienza vissuta
Molti sono gli elementi che favoriscono questo elevato risultato di apprendimento, tra tutti vorrei mettere in evidenza la percezione che chi studia ha, del valore dei contenuti a cui sta accedendo, la consapevolezza graduale delle accresciute capacità cognitive e il clima relazionale accogliente. L’entusiasmo di chi facilita gli apprendimenti non deve essere però per i risultati; vincente è la capacità di calarsi nei panni del discente e condividere con lui il piacere della scoperta, il piacere e la meraviglia della conoscenza. Farsi emotivamente scienziati, esploratori, storici, con la cultura di un adulto e la gioia ritrovata di un bambino. Ciò trasforma lo studio in un’esperienza vissuta, che lascerà un’impronta nel vissuto di entrambi.
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