
Ordine e disordine dei bambini
Ordine e disordine dei bambini
“Dai, mettiamo in ordine!” “Guarda che disordine!!!” “Perché non rimetti mai i giochi al loro posto?” diciamoci la verità, il momento di riordinare è noioso per i bambini e faticoso per i genitori.
Ma siamo sicuri che il modo che abbiamo noi adulti di intervenire sulla questione “ordine Vs disordine” dei bambini sia corretto? Ad osservare i risultati sembrerebbe di no.
E allora quali strategie potremmo adottare? Perché sembra così difficile mettere in ordine per i bambini? Ma soprattutto, sappiamo veramente di cosa stiamo parlando e cosa stiamo chiedendo loro?
Siamo talmente abituati a utilizzare l’ordine per facilitare le nostre funzioni operative che difficilmente ci soffermiamo a riflettere quanto serva e a chi.
Le diverse forme di ordine
Esistono diverse forme di ordine e tutte rappresentano il nostro modo di pensare.
L’ordine secondo un senso comune, l’ordine secondo tradizione, l’ordine di grandezza, l’ordine di funzione, l’ordine di valore; sono tutti strumenti utili a stare nella nostra realtà.
Quando condividiamo gli ambienti, familiari, domestici, professionali con altri individui, abbiamo la necessità di svelare che tipo di ordine stiamo utilizzando e cercare un ordine consapevolmente condiviso.
Ordine e disordine dei bambini
Dopo questa necessaria premessa veniamo alla questione “disordine dei bambini”.
I bambini non costruiscono le proprie categorie mentali in modo lineare e i loro processi logici sono in formazione durante lo sviluppo. La mente del bambino ha infinite possibilità di ordinare, raggruppare e categorizzare gli oggetti del proprio ambiente in modo innovativo e creativo ed è per questo che l’ambiente migliore per un bambino è quello che lui stesso struttura, con la facilitazione di un adulto, a seconda di quale cognizione o competenza stia sperimentando.
Ambienti minimali, strutturati in modo da poter essere modificati velocemente, sono i più vicini ad una evoluzione veloce nella sperimentazione e nell’apprendimento.
“Mettiamo in ordine?”
Come impostare il momento del “mettiamo in ordine” ?
Per ogni “devi” muoiono tanti “voglio”
Il momento di riordinare è noioso per i bambini e faticoso per i genitori; provando, però, ad abbandonare completamente tutto quello che è stato trasmesso come luogo comune, potremmo scoprire che riordinare il proprio ambiente può essere per il bambino un momento decisivo per sviluppare il senso del se e la capacità di metacognizione,
Mettendo a disposizione spazi e contenitori accessibili, si può incoraggiare il bambino a raggruppare giochi e oggetti seguendo funzioni e categorie a lui proprie, scoprendo, attraverso la verbalizzazione, quale funzione riunisce gli oggetti e secondo quale categoria sta organizzando il proprio spazio.
Probabilmente questo ordine cambierà ogni volta che riordinerà il suo ambiente, ma questo esercizio di analisi del proprio modo di “ragionare” sarà, nel tempo, preziosissimo.